La regola di 1 al giorno

Faccio una premessa

Condivido la regola di uno al giorno, oltre che nel piatto, anche nel mio stile, infatti mi piace acquistare ovunque e fare abbinamenti per il gusto di indossare l’armonia dei contrasti; tutt’al più se voglio e devo, un unico accessorio firmato su tutto il resto.

Si dice che la regola di 1 alla volta o 1 al giorno esalti la bellezza della personalità, il fascino del “ moins c’est plus”, l’ invito cioè a togliere più che ad aggiungere

Anche in dietetica è così; soprattutto con i bambini è necessario attuare un compromesso, ovvero concordare e concedere solo “1 schifezzina” al giorno purché tutti gli altri pasti siano sani ed equilibrati

I piccoli saprebbero come alimentarsi, il loro forte istinto di sopravvivenza li guiderebbe

Desiderano sapere, si nota dal loro livello di interazione durante la visita, sono curiosi e attenti cercano consenso con gli occhi e con gli stessi interrogano la madre, insomma si fidano e si affidano.

Le mamme da parte loro sanno cosa preparare di buono ai loro figli, ma a volte sfugge qualcosa, perdono il contatto tra ciò che serve e ciò che il bambino invece vuole e pretende

Nessuna colpa a loro, nessuna colpa al bambino, i due ruoli si oppongono naturalmente, da una parte l’autorità materna nel volere il bene del figlio, dall’altra l’evoluzione di un carattere che si trasforma per poi divenire autonomo

La regola dell’1 al giorno non è un ricatto, il bambino deve sentirlo nel timbro della voce e nella luce nello sguardo di chi si prende cura di lui, premessa per un’alleanza che duri tutta la vita.

Anche per gli adulti vale la regola di 1 al giorno però non tutti i giorni. Il lavoro con essi punta a riattivare il buon senso e la capacità di riuscire a gestirsi in autonomia poichè questo è il punto di forza di ogni dieta.