Prendersi veramente cura del proprio corpo

Cibo e Nutrimento

 

Due termini simili ma con sfumature nel significato : il primo,il cibo, è collegato alla tangibilità,alla materia di cui è composto e da tutte le caratteristiche organolettiche che lo contraddistinguono, il secondo,il nutrimento, sottintende invece più ad un GESTO, UN COMPORTAMENTO ALIMENTARE che quotidianamente e più volte al giorno si ripete,fonte di piacere, benessere e salute.

Il NUTRIMENTO è un gesto naturale,innato, che va oltre ogni calcolo matematico o linea guida e’ un istinto;il neonato ne è ampiamente dotato fin dalla nascita e lo comunica senza dubbio di essere frainteso, per lui è un bisogno primario secondo la legge dell’ISTINTO ALLA SOPRAVVIVENZA. In seguito il piccolo cresce ed ha inizio così il periodo dell’interazione-integrazione con i familiari i quali con nuove proposte di cibi e sapori trasmettono a lui le abitudini alimentari proprie della famiglia. Da qui l’importanza di attenersi a poche e semplici norme di carattere salutare tali da consentire al bambino una crescita armoniosa senza eccessi in un senso o nell’altro per far sì che si formi un individuo adulto in armonia con la propria immagine corporea.

A volte però l’istinto a nutrirsi secondo gli effettivi e reali bisogni sembra essersi ASSOPITO se non addirittura SCOMPARSO e questo può risultare uno dei principali motivi di allontanamento dallo stato di salute e dal peso corporeo ideale. COME E’ POSSIBILE MANTENERE O RECUPERARE tale istinto senza privarsi del piacere di un buon cibo e di una buona compagnia a tavola?

Nel rispondere a questa domanda occorre cautela,molta cautela, si può azzardare una risposta dicendo che: CONOSCERE E’ POTERE. Piu’ si approfondiscono le conoscenze sulla varietà ,stagionalità, cottura, conservazione, ripartizione dei vari alimenti nel corso della giornata e più facilmente è possibile vigilare sui bisogni primari e mantenere o raggiungere l’obiettivo desiderato. Quando so ma decido di comportarmi come se non sapessi posso rimediare anzi è molto probabile che ponga rimedio, se non so ho preclusa ogni via di miglioramento. Da qui, CONOSCERE per diventare PARTE ATTIVA del cambiamento e sulla base delle conoscenze rinnovate o acquisite scelgo di PROVARE a cambiare un determinato comportamento alimentare ritenuto inadeguato, seguo i suggerimenti e li PROVO su di me. La mente non mancherà di comunicare le impressioni positive ( a volte anche negative, capita) ricevute in risposta dal corpo. Ai primi segnali positivi, il bisogno di continuare a far bene si AUTOALIMENTA , si accresce la positività nel constatare che non è poi così difficile e che si sta verificando un primo rimodellamento della figura , tutto il corpo parla di un beneficio con un minimo impegno. Questi primi segnali positivi rafforzano IL DESIDERIO DI FARCELA e, la COSTANZA nel mantenere il ritmo del cambiamento fa il resto anche perché un’eventuale interruzione,se troppo precoce può portare nuovamente al punto di partenza. Inoltre il NUTRIMENTO non può prescindere dalla GRATIFICAZIONE: se il binomio non è presente vengono meno i presupposti a continuare. GRATIFICAZIONE non significa necessariamente TUTTO ciò che mi piace ,può essere sufficiente una piccola dose del cibo preferito a fine giornata, qualunque esso sia, per non soffrire la PRIVAZIONE.

Autori autorevoli nell’ambito delle neuroscienze hanno dimostrato come il cervello umano PRETENDA per il suo buon funzionamento una certa dose giornaliera di PIACERE variabile da persona a persona, ed il cibo-nutrimento va proprio in questa direzione. Come anche l’attività fisica che di pari passo ad alcune norme di educazione alimentare provvede ad intensificare il benessere, la stima oltre a favorire i risultati.